Le migliori piante da appartamento non tossiche per cani, gatti e altri animali domestici

Giulia
5 min readJan 24, 2021

Senza gatti e piante una casa non può fino in fondo definirsi tale se non fosse che gatti e piante sono spesso inconciliabili:
i gatti fanno cadere i vasi rompendoli e rovinano le piante mangiandone le foglie e in risposta la maggior parte delle piante cerca di avvelenare i gatti.

Spesso le piante da appartamento sono tropicali (e particolarmente velenose), sempre meglio controllarne la tossicità prima di acquistarle, o affidarsi a qualche lista di piante sicure.
Ecco alcune piante sicure per i gatti, ovvero non tossiche e non velenose:

  1. Papiro ombrello (Cyperus alternifolius)

Una pianta di facile reperibilità, molto amata dai gatti che preferiranno giocare coi lunghi steli di questa pianta invece che con costosi giochi da gatto. Se in grossi vasi diventa di dimensioni importanti ed è perfetta per un angolo, è relativamente facile perchè si può coltivare con il vaso immerso nell’acqua.

Cyperus

2. Capelvenere e felci della stessa famiglia (Adiantum capillus-veneris, Adiantum caudatum)

Questo tipo di felci sono molto scenografiche anche se purtroppo di difficile coltivazione perchè necessitano di un ambiente costantemente umido. In ogni caso non sono velenose.

Adiantum

3. Lipstick plant, pianta rasta o pianta lucidalabbra (Aeschynanthus Radicans)

Ricadente dalle foglie carnose, del bel colore pieno e dalla forma scenografica questa pianta ha un fioritura molto d’impatto ed è assolutamente sicura per i gatti!

Aeschynanthus

4. Peperomia, pianta delle monete o pianta delle gocce

Famiglia interessante e ben diversificata di piante che in appartamento danno grandi soddisfazioni con poche richieste. Il loro fogliame è resistente e si presenta in mille varianti. Spesso disponibile all’ikea.

Peperomia polybotrya
Peperomia Rotundifolia

5. Cactus di Natale, Christmas cactus, Natalina, Pasqualina (Schlumbergera)

Una delle piante fiorite da appartamente più famosa, rustica, dalla fioritura invernale e copiosa. Il fiore è molto particolare e si trova in diverse combinazioni di colore. Economica, resistente, cresce velocemente, rifiorisce facilmente e si propaga per talea insomma… consigliatissima!

Schlumbergera

6. Mimosa Pudica

Una delle piante su cui la botanica indaga da duecento anni per svelarne il funzionamento, questa specie ha miracolosamente dimostrato che le piante conservano memoria degli avvenimenti passati.

La Mimosa Pudica infatti reagisce al tocco delle foglie (o alle vibrazioni) richiudendo le foglie e piegando i rami, una vera e propria meraviglia che si può coltivare in vaso in casa (arrivando a farla fiorire e andare a seme, che germinano con facilità). La si trova nei vivai un po’ più forniti ed è una delle irrinunciabili. Non tossica ma spinosa.

Mimosa pudica

7. Orchidee Phalenopsis

La famiglia più venduta di orchidee e della coltivazione adatta anche ai neofiti, la loro fioritura dura per mesi e una volta sfiorite il trucco è non spostarle: scegliere una posizione luminosa adatta fin dall’inizio e non muoverle infatti garantisce nel 99% dei casi una nuova fioritura.
Ogni davanzale di ogni finestra dovrebbe avere la sua Phalenopsis.

Phalenopsis

8. Piante carnivore

Possono le piante carnivore non essere tossiche per i gatti nonostante la capacità di digerire gli insetti? Sembrerebbe proprio così (perlomeno per Dionaea Muscipola, Drosera, Pinguicola, Sarracenia, Nepenthes) tranne qualche dubbio riguardo alle Darlingtonia.
Da coltivatrice di carnivore e gatti posso solo dire che il mio gatto si ostina a mangiare le mie Sarracenie purpuree in continuo, ne è molto attratto. Al momento gatto vivo e Sarracenie mangiucchiate ma vive.

Mi raccomando: alle carnivore sempre e solo acqua demineralizzata, mai del rubinetto.

Sarracenia

9. I bonsai

Croce e delizia di tutti gli amanti delle piante con poco spazio, la maggior parte (i più belli) fra i bonsai sono alberi, che quindi vanno coltivati all’esterno dell’abitazione (ad esempio: acero, quercia, pruno, larice = alberi).

Fra questi il più famoso e abbordabile è sicuramente il bonsai di Olmo o Zelkova che, tossico o non tossico, è il cibo preferito dei miei gatti che se indisturbati non lasciano il tempo alle foglie di aprirsi e che quindi mi sento di sconsigliare.
L’alternativa di successo è il bonsai di Ginkgo Biloba: scenografico, rustico, non tossico e i gatti non ne sono attratti. Come dicevamo però il Ginkgo Biloba come tutti gli alberi a clima temperato soffre se coltivato in casa.

Ginkgo biloba

Il mio bonsai d’elezione da coltivare in casa è quindi lo splendido e scenografico Pepe Cinese (Zanthoxylum piperitum) dalle foglie piccole e composte, dal colore intenso, che in quanto albero subtropicale cresce anche al caldo durante l’inverno e gioisce se riportato all’esterno d’estate. Non è semplice trovare informazioni riguardo alla tossicità di questa piante ma visto il profumo intenso delle sue foglie i gatti lo evitano.

Zanthoxylum piperitum

Altro bonsai da interno registrato come non tossico è la Carmona che è però un’essenza capricciosa, di difficile coltivazione e quindi sconsigliata.

Assolutamente tossici invece sono i ficus, il tipo di bonsai più diffuso in interno.

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